Notizia di ieri, 10/06/2018: “Compra un cono gelato in un bar di Palermo e dentro ci trova un dito mozzato”. È accaduto a un palermitano che ha immediatamente avvertito i carabinieri. I carabinieri hanno interrogato proprietari e dipendenti del locale e hanno scoperto che uno degli impiegati si era tranciato di netto una falange mentre lavorava. La vittima dell'incidente, tra l’altro, sarebbe in nero.
L'infortunio, avvenuto nel laboratorio, non era stato segnalato proprio perché il dipendente è irregolare. Tutto fino alla macabra scoperta del cliente…
Allora ci chiediamo:
- Si può nascondere un infortunio?
- In che modo lo si può fare?
- E che cosa accade se si viene “scoperti”?
Prima domanda: Si può nascondere un infortunio. Ovviamente la risposta è: no. E’ assolutamente illegale. Non si può nascondere un infortunio. Ma sembrerebbe una pratica molto diffusa…Secondo alcune statistiche gli infortuni sommersi, o non denunciati, sono oltre 150000 ogni anno. Ma rispondiamo alle altre domande. Come si può nascondere un infortunio?
Le strade sono due. La prima strada – forse la più comune - è quella seguita, oltre che dal gelataio di Palermo, anche da un imprenditore aquilano che ha obbligato i propri operai a nascondere un infortunio, pena il licenziamento. Spesso questa sorta di omertà viene perpetrata dagli stessi dipendenti, anche in assenza di una espressa richiesta del datore di lavoro, sulla base di un qualcosa che potremmo definire un “patto non scritto” tra le parti.
La seconda è più raffinata e si poteva attuare almeno fino a qualche tempo fa.
L’impiego del voucher per coprire l’infortunio e nascondere il lavoro in nero.
Già da qualche tempo all’INAIL era scattato l’allarme.
- Nel 2012 gli incidenti di lavoratori retribuiti con i vocuher erano stati 436
- Nel 2013 si sono triplicati arrivando a circa 1400
- E via dicendo in crescendo
L’INAIL ha scoperto inoltre che quasi sempre il pagamento del voucher coincide con il giorno dell’infortunio ed in precedenza non risulta nessun rapporto di lavoro tra azienda e lavoratore. Proprio una cosa all’italiana. E poi ce la prendiamo se in Europa e nel mondo ci prendono in giro…ma questo è altro discorso… Ma, ultima domanda, cosa accade quando tutto questo teatro viene scoperto? L’imprenditore aquilano che abbiamo menzionato all’inizio è stato condannato ad 1 anno e 6 mesi di reclusione per violenza privata continuata. Come andrà a finire per il gelataio di Palermo non possiamo dirlo.
Ma sarai d’accordo con me che i rapporti basati sul compromesso becero, sulle menzogne e sulla mancanza di rispetto…con tutte le falangi o meno, comunque vada…non possono durare.